“lu focone” del 2009
Il "focone" si accende la notte del 9 dicembre per “indicare la strada agli angeli che portano la casa della madonna da Betlemme a Loreto”. Effettivamente quella casa fu trasportata nel XIII secolo dalla Palestina a Loreto dove poi è sorto il Santuario. Questa è l’ultima versione del racconto legato all’accensione del fuoco. Probabilmente il focone è la continuazione attuale della tradizione per la chiusura dell’anno solare agricolo e l’inizio dell’inverno. Nel caso di Monteleone il 9 dicembre,come in tutto l’emisfero nord della terra, è l’inizio delle giornate più corte in cui, sia dal punto di vista agricolo che climatico, ma soprattutto delle ore di luce, si poteva lavorare di meno, questo periodo termina il 6 gennaio. In tutto l’emisfero nord della terra, entro queste due date vengono celebrati riti propiziatori e feste legate alle attività agricole sin dall’epoca dei romani e, secondo ultime ricerche e scoperte , anche pre-romani. Il focone a Monteleone è una tradizione molto sentita e partecipata sia dai residenti che dagli oriundi già emigrati; oggi il focone viene acceso in piazza del mercato alle 20:30 e quindi benedetto dal parroco, che minaccia sempre di spegnerlo con l’acqua santa….ad oggi, ancora non gli è riuscito. Fino alla fine degli anni ‘50 i fuochi erano tre ed accesi nei tre terzieri del capoluogo, oggi si fa nella piazza del mercato nel terziere di San Nicola.
“lu focone” del 2009
Il "focone" si accende la notte del 9 dicembre per “indicare la strada agli angeli che portano la casa della madonna da Betlemme a Loreto”. Effettivamente quella casa fu trasportata nel XIII secolo dalla Palestina a Loreto dove poi è sorto il Santuario. Questa è l’ultima versione del racconto legato all’accensione del fuoco. Probabilmente il focone è la continuazione attuale della tradizione per la chiusura dell’anno solare agricolo e l’inizio dell’inverno. Nel caso di Monteleone il 9 dicembre,come in tutto l’emisfero nord della terra, è l’inizio delle giornate più corte in cui, sia dal punto di vista agricolo che climatico, ma soprattutto delle ore di luce, si poteva lavorare di meno, questo periodo termina il 6 gennaio. In tutto l’emisfero nord della terra, entro queste due date vengono celebrati riti propiziatori e feste legate alle attività agricole sin dall’epoca dei romani e, secondo ultime ricerche e scoperte , anche pre-romani. Il focone a Monteleone è una tradizione molto sentita e partecipata sia dai residenti che dagli oriundi già emigrati; oggi il focone viene acceso in piazza del mercato alle 20:30 e quindi benedetto dal parroco, che minaccia sempre di spegnerlo con l’acqua santa….ad oggi, ancora non gli è riuscito. Fino alla fine degli anni ‘50 i fuochi erano tre ed accesi nei tre terzieri del capoluogo, oggi si fa nella piazza del mercato nel terziere di San Nicola.
“lu focone” del 2009
Il "focone" si accende la notte del 9 dicembre per “indicare la strada agli angeli che portano la casa della madonna da Betlemme a Loreto”. Effettivamente quella casa fu trasportata nel XIII secolo dalla Palestina a Loreto dove poi è sorto il Santuario. Questa è l’ultima versione del racconto legato all’accensione del fuoco. Probabilmente il focone è la continuazione attuale della tradizione per la chiusura dell’anno solare agricolo e l’inizio dell’inverno. Nel caso di Monteleone il 9 dicembre,come in tutto l’emisfero nord della terra, è l’inizio delle giornate più corte in cui, sia dal punto di vista agricolo che climatico, ma soprattutto delle ore di luce, si poteva lavorare di meno, questo periodo termina il 6 gennaio. In tutto l’emisfero nord della terra, entro queste due date vengono celebrati riti propiziatori e feste legate alle attività agricole sin dall’epoca dei romani e, secondo ultime ricerche e scoperte , anche pre-romani. Il focone a Monteleone è una tradizione molto sentita e partecipata sia dai residenti che dagli oriundi già emigrati; oggi il focone viene acceso in piazza del mercato alle 20:30 e quindi benedetto dal parroco, che minaccia sempre di spegnerlo con l’acqua santa….ad oggi, ancora non gli è riuscito. Fino alla fine degli anni ‘50 i fuochi erano tre ed accesi nei tre terzieri del capoluogo, oggi si fa nella piazza del mercato nel terziere di San Nicola.